
Avevo già espresso in qualche post o commento, che il Natale io non lo sento. A dirla tutta, la verità è che tutto il periodo delle festività da Natale all’Epifania io non lo vivo proprio molto bene. Eppure da bambina la magia c’era, vivida più che mai.
Stasera alla recita di fine anno dei miei bambini, guardavo quel gruppo di acerbi germogli con le lacrime agli occhi. Ero commossa. Non solo dai miei bimbi, li guardavo tutti, li vedevo ballare, li sentivo cantare e raccontare al microfono cos’è per loro il Natale. Ognuno di loro aveva un’immagine molto dolce del Natale, alcune si somigliavano, altre più originali.
Chi lo associava ad un momento in cui si riunisce la famiglia, chi a qualche leccornia preparata in casa, chi all’albero di Natale, o al pupazzo di neve, o ai regali sotto l’albero e così via.
Ma ciascuno di quei bambini ha espresso un pensiero puro, tenero e proveniente dal profondo del proprio cuore.
Questa capacità io l’ho persa. Questa sensibilità, questa magia, è svanita negli anni. Vuoi perchè da grande diventi più cosciente del mondo che ti circonda, più realista, più cinico. Da grande il bagaglio di esperienze che ti porti sulle spalle diventa sempre più pesante e le esperienze negative spesso contaminano anche l’atmosfera natalizia. Che si sia credenti o meno. Che si sia consumisti o meno. La vera magia del ‘Natale’ è molto altro e questo i bambini lo sanno.
Non è il Natale in sè la vera festa, ma tutto ciò che porta con sè ed anche se magari non è mai stato perfetto, da bambini si ha un’altra visione, io credo. Più patinata, più ovattata di tutto. Ovvio che ogni situazione è a sè, in ogni casa si vivono esperienze diverse e non sempre positive. A Natale e non.
Per quanto mi riguarda però, mi dispiace non sentire più la festa del Natale. Non dico che vorrei riviverla come facevo da bambina, perchè i regali non mi aspettano più, la famiglia non si riunisce più come una volta, la neve c’è quasi più e così i pupazzi, ed in Chiesa non vado più da parecchi anni. Però a volte mi piacerebbe immaginare ancora che, in un certo periodo dell’anno, per qualche giorno, qualcosa di magico possa accadere. Sarebbe bello, anche se so che non ci riuscirò. Ma poi guardo i miei bambini e non voglio rovinare la loro magia. Avranno tempo per le delusioni, per aprire gli occhi. I loro occhi ora brillano di fantasia ed immaginazione e così dev’essere.
Quei bambini stasera erano la cosa più bella che avessi visto da tanto tempo. Non per la recita in sè, ma per la bellezza che emanavano, la luce, la gioia.
Com’è che nasciamo puri, buoni, meravigliosi, e poi ci trasformiamo in adulti maleducati, egoisti, prepotenti, cattivi? Sarà una magia anche quella, ma molto brutta.
Accade perché ci insegnano ad essere razionali, disillusi e ben consapevoli dei nostri limiti e dei nostri doveri nei confronti della società; ci insegnano che la magia non esiste, che occorre stare con i piedi per terra, come se non lo capissimo già da soli, crescendo; accade perché ci inculcano il senso di colpa perché non siamo abbastanza competitivi, dediti al dovere, dediti ai nostri compiti di bravi schiavi cittadini; accade perché si prendono il meglio di noi per creare la logica del successo, che è poi la logica che sostiene il profitto, di altri; accade perché siamo manipolabili e perché volenti o nolenti, non sappiamo conservarci la purezza e la stima di noi stessi in quanto esseri unici e irripetibili, perché tartassati dalla mattina alla sera dal nulla mediatico più assoluto che ci vuole omologati e figli di un credo e un pensiero unico; accade perché quando smettiamo di amare la magia e quando non sentiamo più il Natale, spesso trattiamo inconsciamente i più piccoli esattamente come siamo stati trattati noi, derubandoli della cosa più preziosa, ovvero della magia della voglia di vivere.
Sottoscrivo ogni parola Elena. Con le lacrime agli occhi. Posso solo augurare ai miei figli di vivere la loro magia più a lungo possibile, perché non tarderà ad arrivare il momento in cui dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Beh, molto dipende dagli adulti che li circondano; arriverà il momento, la fase di passaggio all’età adulta, ma per ora, non ci pensare, perché l’inevitabile si affronta a momento debito, non prima. Per ora goditi la loro infanzia e stai serena, perché se sei serena tu, lo sono anche loro.
Non ho mai celebrato il Natale, né alcuna festa religiosa, civile o pagana. Sin da piccolo ho una visione molto autistica delle feste. Non ne capivo la logica, anche se rispetto chi una logica la trova. Ho trattato più volte questa differenza tra infanzia e età adulta e ancora non la comprendo. Avrò una visione limitata, ma non comprendo perché le “persone adulte” vogliono essere tali (nel senso stereotipato del termine) relegando l’infanzia in un angolino dimenticato, come se non fosse loro mai appartenuta, ma, allo stesso tempo, ammirano la magia dell’essere bambini e bambine. Poi il discorso si farebbe davvero troppo lungo, rischierei di scrivere per oltre un’ora, ma l’essenza è questa.
Già, è complicato a mio parere. Nel ‘mondo degli adulti ‘ non è ammesso sentirsi o comportarsi da bambini, si corre il rischio di essere giudicati infantili, a me è successo, ma c’è anche da dire che crescendo inevitabilmente la magia e la purezza insiti nell’infanzia svaniscono. Almeno è quello che credo e mi sembra di vedere. Eppure chi riesce a mantenere un po’ di quel bambino che era, senza relegarlo solo ai ricordi, mi sembra abbia un carisma ed una personalità evidentemente diversa dagli altri.
Certo che le persone neurotipiche sono strane. In pratica per loro: crescere significa rinunciare a qualunque cosa renda loro felici (cit.).
Con la recita dei tuoi bimbi hai avuto la tua magia del Natale 🎅 è una festa prettamente per loro. Ma le cose belle accadono tutti i giorni, se abbiamo un occhio attento ce ne accorgiamo.
Ti auguro di ricominciare a sentire la magia nella tua vita, magari succederà quando ti innamorerai di nuovo. Il bello della vita è che sa sorprenderci! Ti auguro tantissime cose belle, cara Ale, un abbraccio 🤗🥰😍
Hai ragione! Ho respirato un po’ di magia anch’io grazie ai bimbi. Se non fosse per loro, sarebbero davvero giorni come gli altri. Un abbraccio cara Vale e grazie per tutti i buoni auguri che mi fai. ✨💝❤️✨
Ma figurati, cara Ale, vorrei poter fare molto di più! Un abbraccio caldo ed affettuoso per voi! ✨️💝❤✨️
Infatti Qualcuno qualche tempi fa diceva che per salvare le nostre vite avremmo dovuto tornare bambini….
Impossibile da adulti… ma resta un bel sogno.
“in Chiesa non vado più da parecchi anni”
non sono un bigotto. sono un “Credente periferico”. a messa ci vado raramente.
ma, ti dico, entrare in chiesa, anche solo per 3 minuti in solitudine, ti riavvicinerà un po’ a quel mondo che stiamo lentamente perdendo.
Sono d’accordo con te in parte. Persino da non credente mi manca passare dalla chiesa la sera della vigilia di Natale. Era il vero senso della festa, insieme alla famiglia che si riuniva. A volte la cosa migliore è fare ciò che sentiamo, senza farci vincolare troppo dai princìpi. Purtroppo poi subentrano tante variabili e va a finire che un po’ per inerzia e un po’ pigrizia non facciamo ciò che vorremmo davvero.
si perde l’incanto strada facendo, è inevitabile, viste le durezze della vita, l’evolversi in positivo o negativo della fede inculcata e la perdita del nucleo famigliare allargato che creva la Festa pur con incomprensioni e screzi. In fondo ci si ritrova minimizzati a trascorrere giornate pressochè simili a qualsiasi domenica. La magia del Natale è nei ricordi e in qualche foto ripresa per l’occasione in cui si rivedono volti che non sono più con noi. Per certi versi risulta anche triste e personalmente credo che chi è maleducato egoista e prepotente d’animo lo resti sempre, tutto l’anno. C’è sicuramente la certezza che in quei giorni si cerca ancor di più la bellezza del tempo Buono. Ciao
Già. Diventano giorni come gli altri. Devo dire che io però, avendo i bambini ancora piccoli, un po’ lo spirito natalizio lo viviamo di nuovo, se non altro per loro. Però il disincanto con cui lo viviamo mi mette tristezza, nonostante sia inevitabile e, per certi versi, giusto così.
È un momento molto personale e ognuno è giusto che lo viva come desidera o non desidera🖤
Assolutamente d’accordo. Un bimbo che conosco ha perso la mamma qualche settimana fa… non posso nemmeno immaginare come stia, il Natale per quel bambino non sarà mai più lo stesso. Tutto è relativo.
Grazie per essere passata dal mio blog.
Buon anno amica mia! 🙂
Buon anno wwayne! ☺️
La peggiore delle magie quella di crescere abbandonando il bambino o la bambina che siamo stati. Però in te la magia non è finita. Lo si legge tra le righe e lo si legge dalla tua capacità di emozionarti davanti ai bimbi. Un abbraccio
Grazie Arcobalenaio, lo spero tanto ✨☺️✨.
Per me il Natale è una festa religiosa. Dal mio punto di vista, se svuotiamo il Natale di questo significato, rimane una scatola vuota molto grande e molto difficile da riempire per cercare di darle un senso soddisfacente (quanti sono alla ricerca della perduta “magia” del Natale?). Possiamo attaccarci sopra mille fiocchi, nastri, washi tape e rametti d’abete, ma rimarrà una scatola vuota.
Ciao e grazie per aver lasciato il tuo commento. ☺️ In parte sono d’accordo con te, svuotato del senso religioso il Natale perde molto, ma c’è anche l’aspetto ormai di tradizione e consumi che regge comunque la festa. Io credo che ognuno di noi trovi il suo senso nel Natale, oppure che non lo trovi affatto. Per me è triste pensare che da bambina attendevo con gioia questa festa, mentre ora non vedo quasi l’ora che passi. Spero di ritrovare un po’ di quella magia che ho perso, magari proprio attraverso gli occhi dei miei bambini.
Buonanotte. ✨🌟✨