Vuoto

Avevo scritto tutto un post sul mio attuale lavoro, dove peraltro sono ancora in prova, ma poi boh, rileggendolo mi annoiavo da sola ed ho cancellato tutto.

Periodo così. Vorrei scrivere cosa ho dentro, ma è come se mi guardassi dentro e non trovassi nulla da dire. In effetti passare la maggior parte del mio tempo a lavoro mi svuota. Dovrebbe arricchirmi perchè sto conoscendo persone nuove, imparando cose nuove, molto utili per il mio futuro, eppure affronto tutto con un’apatia immotivata.

Sono stanca? Demotivata? Non lo so. ll metodo di lavoro che usano in questa azienda è rigido, tutto basato sul controllo ed il riporto di tutto ciò che si fa o non si fa, del quando e del come, lasciando veramente poco spazio all’autogestione ed alla fiducia. Forse è questo modo di operare che mi spegne.

Passiamo oltre.

Di tutti i colleghi, alcuni li trovo più decifrabili, altri meno, ed in particolare ce n’è uno che non so perchè mi offre i caffè, ma poi quando ci troviamo insieme non mi parla e non mi guarda. Io da brava testa di cavolo ho provato per un pò a rompere il ghiaccio, a costo di dire cose banali o inutili, ma niente. Alla fine, trovando più imbarazzante il silenzio che le stupidaggini che dicevo, ho cominciato a rifiutare i suoi inviti. Però boh, una persona che non mi guarda quando le parlo, mi inquieta un pò e mi mette a disagio.

In più ho un capo donna. Ora, senza voler fare discorsi sessisti, lungi da me, la mia personale esperienza mi porta a diffidare dei capi donna, così, per sicurezza. Sarà pure bravissima, in gamba, una tosta, non lo metto in dubbio, ma quando un capo donna isterizza, non puoi che assecondarla. Fine della storia. Non ci pensare nemmeno ad obbiettare qualcosa o a farti partire l’embolo perchè può essere l’ultima cosa che farai. Devo dire, dopo aver superato alcuni casi di mobbing, tra cui due da capi donna, penso di poter tenere duro.

Detto ciò, stasera sono uscita da lavoro intenzionata e pronta a prenotarmi le lezioni di inglese per i prossimi sabato pomeriggio di dicembre, unico momento della settimana in cui ho, diciamo, un pò di tempo per me e invece… niente, tutto già prenotato. Quindi anche ‘sto mese salta. Delusione. Speravo per una volta di riuscire a finire qualcosa che avevo iniziato, ma vabbè. O lavoro o studio. Con due bambini come si fa? Se qualcuno invece ci riesce a fare tutto insieme, mi può dire come fa?

Mi sa che ormai saranno parecchie le cose che salteranno. L’inglese, la parrucchiera, la manicure, lo shopping, le camminate all’aria aperta, eccetera eccetera. In pratica non riesco a fare più nulla. Il tempo è tiranno dicono.

L’importante è la qualità. Tutto sta ad organizzarsi, dicono. Già. A me non basta né la quantità né la qualità del tempo che ho, e non riesco ad organizzarmi, semplicemente perchè i bambini non possono gestirsi da soli. Le rinunce sono sempre tante, troppe, ma che devo dirvi. Quando torno a casa dal lavoro vengo assalita dai miei bimbi che parlano in continuazione, mi seguono persino in bagno, mi raccontano per ore la loro giornata all’asilo ed il film che trasmettono in tv diventa l’ennesimo sottofondo che nessuno riesce a sentire, poi pretendono di cenare in braccio con me che li imbocco, ed io non riesco a mangiare decentemente perchè mi fanno alzare mille volte ora per un motivo ora per un altro, ma in tutto questo caos in cui sento che sto per impazzire mi rendo conto che sono davvero felice.

Non è il lavoro che può rendermi felice. Non è il tempo libero. Non è il corso di inglese, o uscire dalla parrucchiera con la tinta e la piega fatte, no. Certo, anche questi sono piccoli motivi di gioia, se non altro perchè per me sono vere e proprie conquiste. Ma ciò che conta quando torno a casa sono quelle mie due piccole pesti. Non c’è nient’altro per cui, anche se distrutta, trovo sempre le energie per dedicarmici. E’ solo per loro che riesco a superare i miei limiti. Sono loro la mia motivazione, il mio tutto. Per loro il tempo salta fuori, l’organizzazione riesce, le cose iniziate devono essere finite.

E pazienza se riesco a leggere i vostri blog soltanto nel fine settimana, sempre di corsa, svuotata a tal punto da non riuscire a buttare giù un post decente.

Sento un vuoto enorme dentro, eppure il mio cuore è pieno. Pieno d’amore di quei due tesori che ora stanno dormendo nel lettone, sereni. In questo momento vorrei tutto ciò che mi manca, eppure so che appena tornerò sotto le coperte in mezzo ai miei bimbi ed i loro corpicini caldi si stringeranno intorno a me, ogni assenza svanirà.

Il potere dell’amore resta per me la forza più grande che ci sia.

Buonanotte cari bloggers. ✨🌙✨E che l’amore possa riempire le vostre vite. ❤️

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20 commenti

    1. Non ho mai considerato questa ipotesi… come vedi, l’ignoranza è una brutta consigliera. Mi hai fatto venire in mente che qualche tempo fa vidi un ragazzo venire a colloquio in azienda accompagnato dal padre. Mi sembrò una cosa così assurda, un pessimo bigliettino da visita, non nego che il mio fu in quella circostanza un giudizio sommario e superficiale. Seppi poi che quel ragazzo era sordomuto. Mi vergognai dei pensieri che avevo avuto. Come si può giudicare qualcuno dalle apparenze, senza conoscerlo? Purtroppo la tendenza che va per la maggiore è questa. Il collega di cui parlo nel post sembra proprio timido ed introverso di suo, perchè in effetti anche con gli altri colleghi che conosce da più tempo tira fuori comunque poche parole. Forse può avere un lato nascosto che io non conosco e l’ho giudicato per questo… spero di sbagliarmi, ma d’ora in poi starò più attenta e cercherò di essere più sensibile. Grazie per il tuo commento, mi hai fatto molto riflettere.
      Buonanotte.

      1. Farsi delle domande e non dare mai niente per scontato, credo sia sempre la cosa migliore. Spero che potrai trovarti bene con questo collega e che potrai apprezzare questa sua particolarità a te ancora poco conosciuta. Forse potrebbe essere l’occasione di approfondirla e, chissà se potrà nascere un buon rapporto di lavoro e colleganza ^_^

      2. Chissà… magari è davvero solo timidezza, però nel dubbio è necessario essere sensibili e rispettosi. Grazie per il tuo commento, l’ho apprezzato molto. A presto.

  1. Guarda….vuoto, a metà o pieno io ti leggo sempre volentieri e comprendo fra l’altro i tuoi pensieri

  2. Mamma mia quanto ci sarebbe da commentare! Primo: tenerezza assoluta la tua… sembrava di vederti coi bimbi in braccio ad imboccarli, una immagine di poesia pura, davvero. È un peccato che tu sia così sommersa, scusa se mi permetto ma il papà dei bambini dovrebbe sollevarti da molte incombenze! Potrebbe ad esempio invitarli quantomeno a cena metà settimana in modo da darti tempo di pensare a te, che è un modo anche di pensare ai piccoli, fargli trovare una mamma più serena… però perdonami se mi permetto. Probabilmente la situazione è più complessa di come posso immaginarla. Il vuoto lo riempi anche di te, i figli sono penso un miracolo però uno spazio anche piccino alla donna che sei penso possa solo farti bene. E ti auguro di trovarlo presto. Un abbraccio e tanti applausi per un post stupendo anche se a tratti amaro.

    1. Grazie Arcobalenaio… sei troppo gentile. La verità è che la poesia sono i miei bimbi. E purtroppo la vita che faccio, seppure non delle peggiori, mi porta a non godermeli fino in fondo, perchè mi manca tanto quel poco di tempo per me stessa e, soprattutto, mi manca la serenità interiore.
      In fondo il tempo si può imparare a ritagliarselo, a farselo bastare, ma la serenità… è più complicata.
      Il papà dei bimbi… lasciamo stare. E’ lontano, ed anche se fosse vicino credo sarebbe più un impiccio che un aiuto. Quindi va bene così!
      O meglio, quando mio figlio più grande mi chiede: “mamma, ma perchè noi non possiamo essere felici?”… beh, non va proprio bene così, perchè capisco quanto ancora ci sia da lavorare su di me e la mia vita, ma nasciamo imperfetti ed imperfetti moriamo.
      Mi impegno e li amo, spero che un giorno questo per i miei figli sarà abbastanza.
      Grazie per il tuo commento, mi ha fatto davvero bene.

  3. Dimenticavo di commentare sul lavoro: i manager che eccedono in controllo io li chiamo micro manager. E non solo io, in realtà nei master di gestione migliori (Harvard, per dirne uno) lo chiamano micromanagement ed è unanime la condanna di tale stile, che frustra le persone e impedisce a qualsiasi talento di fiorire. Oltre che crea colli di bottiglie pazzeschi nelle società grandi. Quanto al pirla che ti invita e poi non ti parla temo sia una tipologia diffusa! Di sicuro ha interesse però non ha la minima spina dorsale per andare avanti. Vedi tu… se ti interessa uno così, ti tocca indubbiamente fare più che una battuta. Devi proprio prendere iniziative tipo invitarlo a cena… ma pensaci 😉

    1. Che dire… ho un capo donna, come scrivevo, e questo per me è già un pessimo punto di partenza, in più ha manie di controllo… ma sto cercando di invertire la rotta. Darò il meglio di me e con onestà, e se non basta, vuol dire che non è il posto giusto per me, o io quella giusta per loro.
      Per il collega… boh, l’idea che potrebbe essere interessato a me non mi aveva sfiorata, ma magari se è così si sentiva in imbarazzo in mia presenza… . Vedremo come si evolve.
      Buona giornata. 🙂

  4. “non so perchè mi offre i caffè”
    timidezza. probabilmente.
    vorrebbe parlarti, ma non ci riesce.
    se pensi che sia un tipo a posto, intelligente, forse simpatico… parlagli tu.

    1. Sicuramente è gentile e generoso, e il suo intento sarà quello di farmi sentire accolta in azienda, ma poi se provo a parlargli si isola. Magari è solo timido, chissà, ma il fatto che non mi guarda nemmeno mi lascia perplessa e alla fine non so come comportarmi.

      1. Se ti interessa instaurare un piccolo dialogo con lui, prova a trovare un argomento di conversazione che possa interessare a entrambi: viaggi, film, passeggiate, sesso sado-maso, cose così

        😀

  5. Beh una persona che mi offre un caffè e non mi guarda negli occhi mentre parlo, la trovo un tantino inquietante, ad eccezione del mio Amico il buio dentro, naturalmente. Nonostante tutto, non mi sembri svuotata affatto, anzi, direi che ti gestisci alla perfezione. Il tempo è tiranno, ma fai tutto quello che puoi e del resto a qualcosa dobbiamo rinunciare. Inoltre il post che hai scritto è bellissimo. Ti immagino sai? Abbracciata ai quei due tesori che sono la tua ragione di vita. Invece, io certe volte ho la sensazione di non aver combinato poi molto, ma va bene. Guardo avanti e non desisto! Buonanotte ⭐️

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