E niente, oggi questa canzone non mi va via dalla testa. Sarò all’antica, ma a me Adriano Celentano piace. Lo trovo un genio.
Ascoltando questa canzone, come tante altre di cantanti ormai dai capelli bianchi o già morti, non posso non pensare che fino a diversi anni fa c’era tutto un altro stile nel cantare di sensualità, sesso ed amore. Da adolescente ricordo che la canzone “Vaffanculo” di Marco Masini era la più spinta che avessi mai ascoltato e mi vergognavo quasi a cantarla quando la mia amichetta dei tempi la adorava. Ricordo che non mi piaceva per niente. Non tanto il fatto della parolaccia in sé, che voglio dire, a chi non scappa, quanto il fatto che era stata inserita in una canzone. Oggi le canzoni con parolacce e temi decadenti, cantate magari da persone che non sanno nemmeno parlare bene, sono in aumento e non riesco proprio a farmele piacere.
In questa canzone Celentano parla anche di seni, sederi, mutande, ecc, ma in un modo che non riesco a percepire per niente come volgare. Io lo chiamo stile.
Sono considerazioni personalissime, lo so, perchè la musica è ciò che ci trasmette. Credo però che proprio per questo la decadenza della società attuale si rispecchi inevitabilmente anche nella musica ed è davvero un peccato.
A me piace Celentano.
Questo brano fa parte di un album di poco successo tra gli altri, ma interessante. Il testo a me piace.
Già, la musica e le canzoni sono ciò che ci trasmettono. 🙂
Condivido il tuo discorso, e anche a me piace Celentano! Anche se non è dei miei tempi, la musica non ha età 😃
Mutatis mutanda.