
Vi avverto, sto per trattare un argomento poco fine e vi capirò se smetterete di seguirmi.
…
Stamattina ero in bagno presto perchè mi sono alzata con la convinzione di andare a fare jogging (che poi ho fatto, evviva). Solitamente non riesco a sostare in bagno in santa pace per più di pochissimi minuti, visto che in casa siamo in tanti, ci sono i bimbi, ecc. Ma stamattina tutti ancora dormivano ed io, in un momento di surreale tranquillità, ho cominciato a pensare.
Siccome le finestre dei bagni del palazzo in cui vivo sboccano tutte in un pozzo comune, spesso e volentieri mi capita di sentire rumori e voci di altre persone e così è successo anche stamattina.
Qualcuno magari canta, parla al telefono, si soffia il naso, fuma, ecc. In quel momento mi sono fermata a pensare che anche gli altri, se si trovano in bagno nel momento in cui ci sono io, possono sentire i miei rumori, le mie discussioni con i membri della mia famiglia, la musica che metto mentre faccio la doccia, le lotte con i miei bambini per fargli lavare i denti.
Il pensiero cominciato nel bagno è proseguito mentre facevo jogging.
Ciò su cui riflettevo era: ma chi diavolo ha stabilito che in società dobbiamo vergognarci quando facciamo un rutto o un peto per esempio?
Ok, c’è molto altro di interessante su cui riflettere nella vita, ma penso di voler sacrificare qualche ora per questo argomento.
Come, quando, perchè ma soprattutto chi ha stabilito che alcune espressioni fisiologiche, in pubblico, sono immorali o volgari?
Sinceramente non ho fatto una ricerca a riguardo, anche se ricordo che in una qualche cultura orientale persino starnutire in pubblico, in certi contesti, è considerato un gesto irrispettoso.
In fondo si tratta di reprimere, in pubblico, l’espressione di bisogni comuni a tutta l’umanità (e non solo).
Poi ho pensato: voglio essere sincera con me stessa, se all’improvviso tutte le persone che incontro cominciassero a fare rutti e peti a tutt’andare senza ‘ritegno’, magari mi darebbe fastidio. Un pò come quelli che tossiscono o starnutiscono senza mettere la mano davanti, ecc. La intenderei come una mancanza di rispetto e di cattivo gusto.
Mi dà fastidio anche quando lo faccio io. Mi viene da fare un rutto? Mi autocensuro, mi dico: hey, sembri uno scaricatore di porto! Sei peggio di Homer Simpson dopo una bottiglia di birra!
E se capita un peto fuori dal bagno, mi rimprovero: ma che puzza! Ma non potevi trattenere!
Quindi si, anch’io mi faccio naturalmente condizionare e mi sono convinta che certe cose vadano fatte in maniera privata. Credo faccia parte della complessità della mente umana e del tipo di società in cui ci troviamo a vivere. Gli animali non si fanno questi problemi. Semmai sono io che mi imbarazzo se mi capita per esempio di guardare un gatto che sta facendo i suoi bisogni.
Chissà quanti popoli, magari molto poveri o che vivono in una condizione più a contatto con la natura e lontani anni luce dal nostro tipo di società, non si fanno minimamente scandalizzare da queste cose. Avranno ben altro di più importante a cui pensare.
Comunque. Tornando alla realtà umana in cui vivo, mi viene in mente che ci sono persone con cui ci sentiamo decisamente più liberi di lasciarci andare, perché sono persone di cui ci fidiamo e da queste non ci sentiamo giudicati se ci capita un rutto a tavola dopo un pranzo abbondante o se durante il sonno ci viene da fare un peto.
Non essere presi in giro né trattati come se avessimo commesso un reato quando espletiamo un bisogno fisiologico è liberatorio.
Per esempio con alcuni componenti della mia famiglia capita che in alcune situazioni non ci si vergogni a tenere aperta la porta del bagno mentre ci si lava i denti o si sta facendo la doccia, o se qualcuno entra mentre si è sul water.
Con i miei figli poi mi sono dovuta abituare a non avere alcun tipo di imbarazzo su nulla. Sono ancora molto piccoli ed i bambini sono smaliziati e genuini, quindi per loro entrare in bagno mentre c’è dentro la mamma è quanto di più naturale ci possa essere. Per loro è condivisione, curiosità, necessità. Pian piano comunque gli sto insegnando che ci sono dei limiti anche con la mamma, ma il concetto di privacy gli è del tutto sconosciuto e glissano con una spontaneità disarmante.
Ricordo che un certo livello di intimità simile arrivava anche nelle relazioni di coppia di lunga durata. Quando si cominciava a convivere, si iniziava a condividere diversi momenti intimi che andavano al di là del rapporto fisico. Come scrivevo prima, lavare i denti, fare la doccia, andare in bagno, fare ‘aria’. Il compagno diventava parte della nostra quotidianità e noi della sua e questa cosa non la trovo ripugnante, anzi. A mio parere rafforza il legame, perchè in quel momento stai abbassando la guardia e stai facendo entrare qualcuno nella tua zona comfort, un pò come avviene durante un rapporto sessuale.
Forse anche per questo certe espressioni fisiologiche sono relegate alla sfera privata. Sono cose che condividiamo con i pochi di cui non ci vergogniamo e che sappiamo non ci giudicheranno perchè anche loro condividono con noi il loro lato più intimo.
Con gli amici non sono mai arrivata ad un livello di intimità tale da lasciarmi andare in toto, ecco perchè l’unica volta in cui ho dormito nello stesso letto con una mia amica ho passato una delle notti più insonni e travagliate. Persino un rumore del mio stomaco mi provocava ansia.
Sarà colpa della società moralista, perbenista e repressiva? Oppure saranno fisime mentali mie, perchè magari temo più di quanto dovrei certe cose e mi autocensuro?
Chissà. Comunque, il periodo più libero di tutti è stato durante la gravidanza.
Quando sei incinta ti viene giustificato un po’ tutto per via degli sbalzi ormonali e del piccolo che hai in grembo. Puoi permetterti di fare pipì ogni volta che ne hai bisogno, avere repentini ed inspiegabili cambi d’umore, puoi fare aria, mangiare di più o di meno di quanto dovresti, avere delle voglie particolari che ti vengono assecondate, puoi dormire dove, come e quanto ti pare. Ti abitui a spogliarti secondo necessità davanti al ginecologo (non sempre donna), a partorire magari davanti a dei tirocinanti. Ad allattare in pubblico, mostrando per qualche frazione di secondo il seno prima che la tua piccola piovra vi si attacchi. Li ricordo comunque come bei tempi.
Vabbè, questa volta potevo forse risparmiarmi un post, ma avevo proprio voglia di tirare fuori questo argomento.
Anche io sarei per il rutto e il peto libero, chiaramente entro i limiti della decenza 😀
Ma per il momento, sì, concediamo questo privilegio solamente a chi è al centro del nostro cerchio della fiducia 😀
Ahahah, certo, che fortunati eh? 🙂
Tutto dipende sempre dalla cultura di provenienza. In Cina ruttare a tavola non solo è consentito, ma è considerato un complimento verso chi ha preparato il cibo, indica che lo si è gradito.
E’ vero, questa informazione l’avevo dimenticata! In casa mia comunque mia madre lo sa che se ci scappa a tavola, è perchè lei cucina benissimo 😉
Invece mi hai fatto divertire un sacco. Qualcuno disse: “Naturalia non sunt turpia.”. Certo ci sono dei limiti, ma siamo umani. Credo sia molto giusto avere un grado di intimità almeno con il nostro compagno o marito.
Già. Perché doversi contenere sempre è stressante 😂 più che altro se ti scappa qualcosa è imbarazzante poi sopportare il giudizio della gente, quando sono in realtà bisogni universali 😉
Infatti 😁😉😂
Non so in quale paese se non fai il ruttino dopo aver mangiato, è un segno di grande scortesia, significa che non hai gradito il pasto. Me lo raccontò un mio ex, che conosco da qualche decennio, al nostro primo appuntamento, pensa te!😂😂😂
Che simpatico 😂
Credo sia proprio una questione di società… Ammetto che un pochino mi piacerebbe non fossimo così condizionati da queste “etichette”.
Da un lato si, ma dall’altro temo si scatenerebbe il caos 😂
Si ma è perché siamo stati abituati che non è bello fare certe cose in pubblico, ma se lo avessimo sempre fatto non ci sembrerebbe nulla di male… Anche se a pensarci preferisco continuare a vivere senza ulteriori odori sgradevoli😅
Anch’io! Ce ne sono già a sufficienza di cattivi odori, ma penso che a tutti sia capitato almeno una volta nella vita un rutto o un peto o magari russare mentre ci si è addormentati in pubblico, o, cosa che temevo tantissimo da ragazza, quando hai fame e il tuo stomaco emette un boato?! Ecco il fatto di non poter dire apertamente: sono stato io, senza vergognarsi come un verme, sarebbe bello. A volte sarebbe sufficiente una bella risata e passare avanti, con naturalezza. 😉
Invece trovo che sia un bel post e anche divertente! E ti dirò che analoghe riflessioni le ho fatte anche io! E grosso modo la vedo un po’ come te. E però anche perché schivo di mio se non mi sento al sicuro sto molto attento con sconosciuti e mi imbarazza molto ad esempio approfittare delle case altrui! Anche quando per ragioni di lavoro mi tocca dormire in doppia faccio come te: dormo ancora meno del mio solito! Ma quando ho convissuto o ho avuto relazioni stabili tutto invece era più all’insegna della libertà! Il che non significa esagerare ma era pacifico che per entrambi se capita capita! C’era a tal proposito una bellissima pubblicità di una coppia alla prima cena romantica!
A parte ciò penso che mi darebbe quasi fastidio se la donna che stesse con me si trattenesse,cosa che tra l’altro, ho anche scoperto essere pericolosa!
A parte ciò torno alla tua domanda sul chi ha deciso che…e penso a tutte le corti reali del passato dove in pubblico il re faceva tutto senza problemi! E per tutto dico proprio tutto! Ovviamente il popolo che viveva in tuguri super affollati non era da meno. L’imbarazzo così come la privacy erano cose abbastanza aleatorie! E se torniamo ancora indietro nel tempo c’erano i romani che avevano quei bagni con le tazze contigue senza separazione! Si sedevano e chiacchieravano del più e del meno…allegria!
E mentre scrivevo questo commento mi è tornato in mente un post che scrissi (non ricordo il titolo altrimenti te lo likavo, se non altro per la foto!) in cui descrivevo il bagno in stanza trasparente di un albergo a Chieti. Peccato che non ero in dolce compagnia ma con un collega…miii…mai stato più in imbarazzo in vita mia!
No vabbè, il bagno trasparente mi mancava! A me devo dire mi avrà forgiata mia madre, che fin da piccola (ma ancora oggi che sono adulta) entra tranquillamente in bagno ‘per sbaglio ‘ mentre ci sono io, ma
Peccato non ricordo più il post però ho fatto una ricerca e ho ritrovato l’hotel!
https://images.app.goo.gl/SfMZag66XdeYfVfZA
Il bello che ne ho visti altri ancora più trasparenti! 🤦
…scrivevo… ma poi giacché è entrata per sbaglio non è che esce, tanto vale entrare e fare ciò che doveva, tanto ormai mi ha disturbata… Ecco, un perfetto insegnamento materno su come non dare troppa importanza alla privacy 😆 Il tuo commento mi è piaciuto tutto, alcuni esempi storici poi me li ricordo, ne avevo letto da qualche parte. Nella storia si è passati da un eccesso all’altro, ma a mio parere il giusto sta sempre nel mezzo. Alla prossima 😉
Si, lo dico spesso anche io che tra due estremi è spesso meglio trovare un punto ottimale di equilibrio. Poi va beh, ognuno di noi ha le sue fisime…ad esempio guai se a me non c’è la chiave! Eppure a volte vorrei essere più disinibito ma boh…non ce la posso fare!
Ciao Demonio, ho aperto il link dell’hotel con i bagni ‘trasparenti’. Magari li hanno fatti apposta come training per disinibirsi o per i voyeurs. Ce ne saranno!