
Ieri ero al parco con uno dei miei figli ed una bambina insisteva a chiedermi se fossi davvero la mamma del bimbo che era con me.
Diciamo che dalle mie parti è ancora piuttosto insolito vedere un genitore bianco ed un figlio mulatto. Perché è questo che accade quando si mischia il bianco con il marrone, viene fuori uno stupendo ‘color cappuccino’.
Ad un certo punto la bimba, che forse aveva ancora dubbi su quanto vedeva, mi ha chiesto se mio figlio avesse due mamme. Probabilmente le sembrava difficile credere che una mamma bianca potesse avere un bimbo mulatto, né credo la bimba avesse l’età sufficiente per immaginare che avrei potuto adottarlo.
Alla fine la bimba ed il papà sono andati via, ma credo che quella bimba non abbia ancora capito come mai genitore e figlio possano avere un colore di pelle diverso.
In quel momento ieri non avevo voglia di parlare del papà dei miei bimbi, spiegando che lui è scuro, per cui i bambini sono nati mulatti… perché questo molto spesso genera altre domande a cui non sempre ho voglia di rispondere, perciò sono stata molto vaga. Magari se avessi avuto con me una tavolozza di acquerelli, avrei fatto vedere alla bimba che il ‘beige’ ha semplicemente origine dal bianco mischiato col marrone.
Dopo però ci ho riflettuto parecchio. Non è insolito che dei bambini si stupiscano di vedere me ed i miei figli, lo fanno gli adulti per primi… .
Quanti pregiudizi sono stati attribuiti a chi ha la pelle di un colore diverso dalla nostra? Inutile dirlo. A volte è solo ignoranza, intesa non in senso offensivo, ma nel senso di mancanza di informazioni.
Posso comprendere eventualmente la diffidenza verso una mentalità diversa, verso tradizioni, usi e costumi differenti. Posso comprendere anche la diffidenza verso chi ha valori differenti dai nostri, ma il colore della pelle… è qualcosa che non mi è mai appartenuto, sin da quando ero bambina.
In fondo credo sia questa mia ingenuità ad avermi portata a dare una ‘chance’ al mio ex compagno, perché vedevo in lui semplicemente una persona dal colore di pelle diverso dal mio, senza tenere sufficientemente conto che alcune importanti differenze, insieme ad altri fattori più gravi, ci avrebbero pian piano portato ad un punto di rottura.
A volte mi sono persino rimproverata di non aver avuto pregiudizi nei suoi confronti, visto poi com’è andata a finire.
In fondo è questo che la gente pensa di me e della mia separazione: non ho avuto sufficienti pregiudizi, quindi era prevedibile che non sarebbe durata.
Il cambiamento o, meglio, l’adattamento che mi aspettavo da lui e che cercavo di ottenere con tutta me stessa non era possibile.
Avrei potuto continuare ad amarlo, in sostanza, solo se fosse cambiato. Un classico errore.
Comunque, mi rendo conto che nella società multietnica in cui viviamo oggi anche in Italia, dove più e dove meno, le difficoltà di integrazione siano un dato di fatto. Non solo per chi accoglie, ma anche per chi viene a vivere da noi.
In realtà i pregiudizi credo siano una difesa verso l’ignoto, verso qualcosa che ci spaventa perché temiamo o sappiamo poter esser pericolosa per noi. Non c’è sempre da aver torto, ho vissuto per anni in una metropoli cosmopolita ed ho visto i problemi derivati dalle differenze culturali di popoli diversi che principalmente per necessità e non per aspirazione di vita si ritrovano a dover convivere.
Tralasciando l’aspetto politico e sociale del fenomeno dell’integrazione (o meglio, della non-integrazione), resto dell’opinione che sono tanti i fattori che possono farci capire chi abbiamo veramente di fronte, ma per me il colore della pelle, nonostante l’esperienza negativa che ho vissuto, è e resterà veramente soltanto un colore.
A parte il fatto che un rapporto può finire per incompatibilità anche tra persone dello stesso “colore”, la differenza di pelle non è significativa di per sé, se non comporta differenza di culture, di ambienti e di mentalità. In questo senso credo che sia sempre valido (anche se politicamente scorretto) il detto dei nostri nonni: mogli (o mariti) e buoi dei paesi tuoi. Non è pregiudizio o razzismo, ma semplice constatazione di differenze reali e spesso inconciliabili che renderebbero ancora più complicata la convivenza, già di per sé difficile. Non è questione di essere migliori o peggiori, ma semplicemente diversi, e naturalmente vale per tutti e due: tu dici che ti aspettavi un cambiamento da lui che non si è verificato, forse lui si aspettava da te lo stesso cambiamento, che per motivi culturali o di altro tipo, non si è verificato.
Si, sicuramente è così. Ognuno di noi è rimasto sulla sua posizione ed alla fine invece di costruire abbiamo iniziato a distruggere. In realtà credevo che la diversità fosse più attraente di quanto non lo sia stata. È stancante, e quando subentrano i figli le problematiche aumentano. Mogli e buoi dei paesi tuoi? Mi è sempre sembrata una visione limitante, ma semmai avessi una relazione in futuro, la terrò bene a mente.
Comunque a me è andata male anche così 😉
La pelle fa scalpore perché è un tratto fisico particolarmente evidente.
Ma è un tratto esattamente come il colore degli occhi e dei capelli.
La sana diffidenza può essere d’aiuto nel caso di persone in generale appartenenti ad un framework culturale diverso dal nostro. Inevitabilmente ci sono maggiori incomprensioni: ciò che per me è scontato non lo è per l’altro e viceversa.
Una persona di colore nata e cresciuta nella culla italiana è per me italiano al 100%
Purtroppo non molti hanno una mentalità aperta come la tua. Comunque so che si può incappare nell’uomo sbagliato indipendentemente che sia straniero o italiano, visto che ho avuto esperienze pessime con entrambi 😆. Magari per le prossime volte, semmai ci saranno, mi farò condizionare da un po’ di ‘sana’ diffidenza verso chiunque, bianco o nero che sia.
forse l’errore sta proprio nell’attendere un cambiamento dall’altro, indipendentemente dall’etnia; un rapporto funziona finchè proprio le diversità riescono a convivere, se si forma una spaccatura in questo può solo degenerare in rottura e questo vale per tutti. Hai reso comunque perfettamente l’idea di come sia ancora difficile per molti comprendere il colore della pelle spesso ancora idiotamente fatta motivo di stupore e inei peggiori casi di chiacchiericci, esckusioni e peggio ancora, insulti. Grazie per la tua testimonianza diretta e buona giornata
Ciao Daniela. Non so come mai, ma non avevo forse letto questo tuo commento e mi dispiace. A volte cancello cose per sbaglio e faccio un po’ di caos. Grazie a te comunque per il tuo passaggio sul mio blog. Mi sembri una persona dal pensiero aperto da quello che scrivi e sono le persone come te che mi fanno sentire meno giudicata e meno sola. Buonanotte.
le menti chiuse e saldate nelle loro convinzioni causano prima o poi dei danni, bisogna adeguarsi alle realtà altrui per riuscire a convivere e collaborare, pur avendo specificità per nascita. Buona giornata a te!
Io credo che non sia il colore della pelle a segnare la fine di una relazione, viviamo ormai in una società multietnica e certi pregiudizi non dovrebbero esistere, ma ci sono a tutti gli effetti.
La curiosità ed i dubbi della bambina potevano anche starci, ma anziché “tormentare” te con le sue perplessità, sarebbe stato meglio chiedere al papà.
Già, ma può darsi che in famiglia la bimba non abbia mai affrontato un tema del genere, lo capivo dalle domande che mi faceva. Comunque i bimbi sono spontanei, è quando mi fanno gli adulti questo tipo di domande che ci resto un po’. A presto!
Sì, figurati non ce l’ho con la bambina, ma il papà non vedeva che ti stava tempestando di domande?
Lo credo bene! A presto!
Eh no infatti, secondo me era proprio il papà che non sapeva cosa dire ed avrà preferito che me la sbrigassi io con la bimba 😆
Avevo immaginato, il furbastro, poi magari si sarà fatto relazionare. Sono svelte queste bimbe. Giorni fa, in spiaggia sono andata a fare un lungo bagno e al ritorno non c’era traccia di mio marito. Ho chiesto ai vicini di ombrellone, che gentilmente mi hanno riferito quel che sapevano. La bambina più grande mi ha risposto che potevo anche tornare a casa da sola. La mamma, poverina, si è sentita in imbarazzo 😳 spiegava alla figlia che non si dice così. Ho capito la buona fede di entrambe e ho risposto dolcemente alla bambina che potevo tranquillamente tornare a casa da sola, ma avrei preferito tornarci con lui. Poi per tranquillizzare la mamma e toglierla dall’imbarazzo le ho detto che la figlia è pratica e forse al giorno di oggi è meglio così. 😆
Che episodio simpatico 😆 Mi viene in mente quando i miei figli dicono alle persone che stanno fumando “il fumo fa male”, non tutti rispondono con diplomazia e simpatia come te. Qualcuno è proprio acido. Non perché sono i miei figli, ma a dei bambini come fai a rispondere “e allora tu non dovresti mangiare tutti questi dolci” ?! 😳😆 Grazie comunque, mi hai fatto tornare il sorriso, oggi è una giornata nera, ne avevo bisogno ☺️
Mi dispiace che sia una giornata nera, felice 😃 di averti fatto sorridere. La bambina merita, tutti i bambini meritano e poi davvero come si fa ad essere acidi con loro. Comunque molti bambini mi adorano. La figlia della vicina impazzisce per me, al punto tale che i genitori sono gelosi, ma pensa te. Mi vestii da Babbo Natale 🎅 per lei, con tanto di cuscino sulla pancia e non ti dico che scena. Forse ci scrissi un post, o magari dovrei scriverlo. Poi una volta da un parrucchiere un bambino mi saltò in braccio, il padre mi consigliò di sedermi perché pesava quasi più di me, però fu una vera gioia. Potrei raccontarti tanti episodi. Quando un nostro caro è malato, lo siamo anche noi. Ci sono passata con mia cognata. Peccato che mio fratello e le mie nipoti non mi rendono partecipi della loro vita. Ti sono tanto vicina! ❤